Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola
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La contesa dei Bronzi

La lotta tra Pergola e Ancona

Il 15 maggio 1988 presso alcuni locali dell’ex complesso conventuale di San Giacomo venne inaugurata a Pergola la mostra temporanea I Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola, una sorta di omaggio alla città nel cui territorio era avvenuto questo eccezionale ritrovamento archeologico. Durante i sei mesi di apertura l’esposizione registrò una straordinaria affluenza di visitatori tanto da superare le sessantamila presenze. A conclusione dell’evento (25 ottobre 1988) le statue sarebbero dovute partire alla volta di Ancona2, per essere esposte all’interno del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, riaperto nel 1988 dopo i danni subiti a causa del terremoto del 1972. Allo scopo di impedire il trasferimento, il 26 ottobre un gruppo di cittadini pergolesi iniziò a presidiare i locali dell’ex Convento di San Giacomo. Quando il 17 febbraio 1989 il Soprintendente Archeologo delle Marche, Giuliana Lollini, accompagnata dalle forze di polizia, giunse a Pergola, i manifestanti le impedirono di prelevare le sculture. Inoltre nel pomeriggio dello stesso giorno l’onorevole Giuseppe Rubinacci del Movimento Sociale Italiano e il senatore Giorgio Tornati del Partito Comunista Italiano si resero protagonisti, attraverso un atto simbolico, della protesta costruendo un muro davanti alle porte d’accesso ai locali dell’ex convento. Qualche mese dopo la procura della Repubblica di Pesaro inviò una comunicazione giudiziaria a 11 cittadini di Pergola e dispose l’abbattimento dei muri eretti. Il 24 febbraio 1989 a Pergola fu istituito, presso i locali che avevano ospitato la mostra e al cui interno si trovavano ancora le statue (non visibili al pubblico), il Centro Operativo Museale Misto e nel mese di maggio dello stesso anno fu presentato al Senato della Repubblica un disegno di legge per l’assegnazione a Pergola dei bronzi dorati. La situazione si sbloccò solo nel 1993 grazie al decreto del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali Alberto Ronchey, che assegnò l’esposizione del monumento equestre a Pergola.

Il presidio continuo, diurno e notturno, iniziato nel 1988, venne sciolto l’11 agosto 1993 e le sculture furono trasferite per un restauro conservativo presso il Centro di Restauro di Firenze, sia per verificare il loro stato di conservazione sia per controllare la tenuta dell’intervento risalente a pochi anni prima. I lavori di adeguamento dei locali dell’ex Convento di San Giacomo, scelto come sede museale, iniziarono nel 1995 e riguardarono soprattutto l’installazione di sistemi che garantissero le adeguate condizioni climatico-ambientali per la conservazione delle statue e la sicurezza della sede. La realizzazione di tali migliorie comportò per il Comune di Pergola un notevole esborso economico che superò un miliardo delle vecchie lire. Il decreto Ronchey non mise però fine alla lotta tra Pergola e Ancona e la vicenda andò avanti per vie giudiziarie. Questa situazione portò alla sottoscrizione nel luglio del 1999 di una convenzione tra le due Amministrazioni interessate e le relative Provincie di appartenenza, che prevedeva un’alternanza espositiva del gruppo. I bronzi tornarono a Pergola nell’ottobre dello stesso anno, quando fu inaugurato il Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola.

In occasione del periodico spostamento delle opere furono realizzate delle copie conformi, riproducenti cioè lo stesso stato frammentario del gruppo, che venivano esposte, di volta in volta, nella sede mancante degli originali. Il pendolarismo andò avanti fino all’inizio del 2002, quando l’onorevole Vittorio Sgarbi, allora Sottosegretario al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, assegnò in maniera permanente il monumento equestre a Pergola; successivamente nel 2008 una sentenza del Consiglio di Stato confermò tale decisione.

Nel novembre 2011, il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso presentato dal Comune di Ancona, ha riaperto la questione relativa alla sede espositiva del gruppo e ancora oggi Pergola è in attesa di ottenere un’assegnazione definitiva che possa finalmente porre fine alla lunga e travagliata vicenda.

Museo dei Bronzi Dorati della Città di Pergola
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